Cenni storici
La storia del Museo Internazionale delle Marionette è indissolubilmente legata al suo fondatore, Antonio Pasqualino, scomparso nel 1995, medico chirurgo, insigne antropologo, cultore della storia e delle tradizioni popolari della sua terra natale, la Sicilia. Pasqualino dedicò la sua attività di ricerca ad una forma teatrale che, nella seconda metà del Novecento, sembrava oramai avviata verso un progressivo e inarrestabile declino: l’opera dei pupi, dichiarata dall'UNESCO Capolavoro del patrimonio immateriale e orale dell’Umanità” (nel 2001) e che narrava delle Crociate e dei Paladini di Francia, dei quali avevano scritto, fra gli altri, maestri della Letteratura Italiana, come Ariosto, Boiardo e Tasso. Pasqualino – insieme a un gruppo di intellettuali – fondò nel 1965 l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari e raccolse insieme alla moglie Janne Vibaek molte testimonianze: dai testi di scena ai pupi fino ai materiali di uso come, i teatrini e gli arredi, salvandoli dalla distruzione e dall’oblio. Nel 1975 fondò il Museo internazionale delle marionette dove trovarono definitiva sistemazione i pupi insieme a materiali provenienti da numerosi Paesi europei e dell’Estremo Oriente: come la Francia, la Spagna, la Thailandia, la Birmania, il Vietnam, e tanti altri. La sede del Museo si trova all’interno dell’ex Hôtel de France, un edificio di grande interesse architettonico e storico, nel centro antico di Palermo, a pochi passi dalla monumentale piazza Marina. Il Museo si sviluppa su tre livelli e accoglie al suo interno numerosi spazi espositivi, un book-shop, una biblioteca, una videoteca, una nastroteca e una sala capace di ospitare una cospicua programmazione teatrale.